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Torino 1987 - Premio ITALIA'87


Un premio per segnalare chi si era distinto nel campo delle arti e dei mestieri, credo intendessero mestieri di artigianato con uno speciale valore artistico. Uno dei miei primi premi, ottenuto in quanto segnalato da un signore di Verona, di cui ora non ricordo il nome, e che all'epoca era insignito di vari titoli onorifici e perfino nobiliari. Non commentiamo subito, avremo tempo... Se non ricordo male, fu proprio a metà degli anni '80 che sentii parlare per la prima volta (moti carbonari a parte) di massoneria, di sette religiose, di associazioni e di corporazioni dai nomi spaventosamente altisonanti, che sembravano usciti ancora vivi direttamente dal Medioevo.
Questa cosa, lo dico sinceramente, non mi affascinava per niente, al contrario, mi procurava un imbarazzante scetticismo, per non dire fastidio. Ma capita anche questo quando ci si trova in mezzo a conoscenze fatte di personaggi poco nobili, molto ambigui, pieni di incarichi e titoli di ogni sorta, al limite del grottesco. Credo di avere ancora (di sicuro sarà all'interno di qualche scatolone mai più aperto da decenni), un attestato che mi dichiara: “Cavaliere di merito di Gerusalemme e della chiesa ortodossa”, una cosa simile, qualcosa del genere, con tanto di medaglia con croce allegata. Inoltre, sempre grazie a questo personaggio che ogni tanto si riuniva con altri esaltati tanto quanto, in gruppi ristretti per organizzare cerimonie religiose con tanto di mantelli, collari dorati e stendardi dei casati di appartenenza. Se trovo qualcosa di più su questi fatti, su questo periodo, lo riporterò qui, aggiungendolo a quando detto, con trasparenza e sincerità, come ho sempre fatto finora. Tanto, oggi come oggi, di quello che ho fatto in passato e delle mie scelte odierne in campo artistico, nel bene e nel male, se così si può dire, di quello che pensano gli altri non mi interessa proprio un bel niente. Per inciso: io ho fatto le mie scelte, da solo, non sempre giuste, non sempre meritevoli di nota, io mi sono pagato o meritato quello che ho fatto, e di tutto questo non devo rendere conto a nessuno. Sempre grazie a questo signore, di cui davvero non ricordo il nome, ma la fisionomia sì, ero stato insignito accademico di qualcosa per la Repubblica Dominicana, con tanto di Diploma e tesserino con tutti i miei dati personlai e il titolo di accademico per le arti figurative con due o tre timbri e firme al seguito. Io non so se nella Repubblica Domenicana si producono le banane, credo di sì, ma so per certo che nella Repubblica Italiana di banane se ne commercializzano gran tante; poi, da dove vengano tutte queste banane, questo davvero non lo so, ma immagino anche dalla Repubblica Dominicana.
Perché dico questo? Dico questo perché a distanza di tempo, un uomo non più giovane e che è arrivato dove è arrivato oggi – quell'uomo sono io -, capisce, deve capirlo per forza, pena l'esilio e l'oblio perpetuo, che queste cavolate valgono quanto vale un biglietto del circo dopo essere stati al circo. Lo tieni per ricordo, per far vedere che anche tu sei stato una o più volte al circo; tutto qui! Ci si deve vergognare di essere stati al circo? No, assolutamente no! Oddio, forse oggi qualcuno avrebbe da ridire anche su questo.
Ma andiamo avanti, andiamo a quel 1987, quando per andare a Torino per ritirare questo premio, presi per la prima volta un treno per Torino. Non ero mai stato a Torino prima di allora. Verona-Torino da solo, in treno, con i treni di allora; una vera avventura, ma piacevole alla fine. In giornata sono andato e tornato, all'epoca ancora non avevo un lavoro fisso, facevo qualcosa sì, ma niente di vincolante, e il tempo ancora non mi mancava. Da solo, come ho fatto tantissime cose e come sono andato quasi dappertutto, da solo.
Chissà perché ma scrivere adesso “da solo”, non mi dice più niente di strano, è come se fosse una cosa normale, da non evidenziare nemmeno, tanto ora mi sembra che sia stato tutto normale fare tutto o quasi da solo. A pensarci bene, ricordo che fui premiato perché dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980, a distanza di qualche anno, mi fu chiesto – sempre dal personaggio di Verona -, di donare un quadro (disegno colorato con i pastelli o con la biro, o forse un carboncino, non ricordo bene, rappresentate un Cristo) ad una chiesa della zona terremotata; la quale chiesa voleva – onore al merito - “ripopolarsi” di “opere” d'arte. Ecco perché dico che non tutto il male vien per nuocere, non sempre. A volte dietro a cose che sembrano non avere un senso, un senso c'è sempre o quasi diciamo; è' che spesso non merita di essere particolarmente sottolineato. Ecco in breve la storia di questo premio “ITALIA'87” che mi sono andato a prendere a Torino all'età di 29 anni; alle spalle avevo già sei personali e alcune collettive.